domenica 8 agosto 2010

DA UNA CARA FAN DI CHANCE & CIUMBIA!COM

Il 24 marzo scorso Sergio Marchionne, a.d. della Fiat, ha affermato che "non hanno licenziato nessuno e che, infierire sull'azienda è vergognoso".
Dinanzi a dichiarazioni di questo tipo ci si chiede per cosa stessero scioperando gli operai di Termini Imerese...

La Fiat è solo un esempio di come agiscano moltissime aziende, non solo in Italia ma anche all'estero... Con la scusa che "c'è la crisi" si licenzia - senza parlar chiaramente di tagli al personale, ma, in molti casi, di ristrutturazione - si delocalizza la produzione in stati in cui la manodopera costa meno, non ci sono sindacati... Infischiandosene altamente della vita del personale che, fino a quel momento, ha lavorato e contribuito alla crescita dell'azienda in questione, a cinquant'anni è troppo giovane per la pensione e vecchio per un nuovo impiengo, sempre ammesso che lo trovi! E allora comincia il limbo della cassa integrazione.
 
In un panorama simile, molti, troppi giovani sono presi dallo sgomento e, dopo aver tentato invano di trovare un lavoro consono agli studi svolti, decidono di lasciare la città natale o, in molti casi, la nazione - nel nostro caso, l'Italia. La cosiddetta "fuga di cervelli" di cui si sente parlare di tanto in tanto. Questo per chi riesce a nutrire ancora un po' di fiducia nel futuro; altri, i quali per svariati motivi non possono allontanarsi, dopo l'ennesimo rifiuto, gettano la spugna e non cercano più...Si arriva anche a pentirsi di aver trascorso tanto tempo sui libri. A sud, la situazione è più complessa, in primis per la stretta a cui sono sottoposte le imprese da parte della criminalità organizzata la quale, impone le sue leggi dovunque senta odor di denaro, anche in lontananza...
 
C'è la crisi.... Se davvero tante aziende fossero in crisi, come affermano, chiuderebbero del tutto, senza aumentare lo stipendio di alcuni amministratori, come la  Glaxo in animo di chiudere un centro di ricerca a Verona, lasciando a casa 600 ricercatori.
 
Con queste prospettive, mi chiedo come un giovane può anche lontanamente ipotizzare di "metter su" famiglia, se a più di trenta anni si trova a sbarcare il lunario con lavori precari, contratti ridicoli - esiste anche quello giornaliero. Si vorrebbe che aumentassero i consumi, ma senza uno stipendio dignitoso, non si riesce nemmeno a pagare la rata mensile del mutuo o dell'affitto e si continua a vivere con i genitori, spesso anziani, beccandosi anche l'appellativo di "bamboccione"!  
 .... Sarebbe curioso vedere come se la caverebbero certi governanti o grandi amministratori delegati in certi frangenti!
 
Se i nostri genitori sono riusciti a garantirci un avvenire, noi cosa lasceremo alle generazioni future???
 
Per dare una svolta a questa situazione, da diversi anni il gruppo di "Chance" sta lavorando attivamente ma, con le difficoltà che devono fronteggiare e il poco riscontro da parte delle aziende, parrebbe di veder don Chisciotte contro i mulini a vento.. Ovviamente, i mulini sono metafora delle aziende che fanno "orecchio da mercante" alle esigenze di chi vorrebbe lavorare, interessate solo al loro guadagno.