venerdì 30 ottobre 2009

Come è nato Chance - Una lunga intervista a Gianpaolo Catania, fondatore del progetto. (Prima parte)

Quando e come è iniziato tutto?
"...Nel 2001 ero ormai prossimo alla laurea. Nelle aule Universitarie mi è stato più volte ripetuto che la mia preparazione mi avrebbe certamente aperto tutte le porte del lavoro adatte alla mia futura professione. Le aspettative erano quindi realmente elevate.
Fin dal primo anno di studi ho deciso di non fermarmi sui libri ma mettere subito in pratica ciò che apprendevo in classe. Sono entrato, così, in diverse realtà del nostro Paese e ho scoperto con i miei occhi l’incredibile cambiamento in atto nel mercato del lavoro. Ogni giorno arrivavano migliaia di CV e i pochissimi responsabili della selezione apparivano assolutamente impreparati a gestire la cosa.
All’aumento sconsiderato della domanda si aggiungeva un cambio sostanziale dei rapporti di lavoro e dei contratti. La confusione regnava sovrana e tutto era destinato ad aggravarsi nel settembre del 2001 con la caduta delle Torri gemelle di New York e con l’inizio di una crisi internazionali di cui subiamo gli effetti anche oggi.
Nello stesso periodo in cui si rompeva il tradizionale legame tra chi cerca e offre lavoro, con conseguenti perdite da entrambe le parti (si pensa spesso alle problematiche dei candidati impossibilitati a mettersi in contatto con l'azienda, ma cosa dire delle imprese che, come spesso ripeto, non possono spesso scegliere il migliore dei profili pervenuti, ma il meno peggiore tra i candidati contattati per un colloquio conoscitivo), ho conseguito la tanto agognata laurea. Non più studente mi sono messo a cercare un lavoro a tempo pieno e ho iniziato ad inviare i CV. Ricordo ancora il primo fax e la prima busta imbucata all’indirizzo di una arcinota azienda giapponese. Al mio Curriculum preparato con estrema cura, accompagnato da una lettera altrettanto ragionata, non è seguita alcuna risposta, neanche negativa.
Mentre continuavo a spedire i miei CV, sempre più standardizzati, una mia amica, durante un viaggio in aereo da Milano a Roma, si era trovata casualmente seduta accanto al titolare di un famoso portale di musica online peer to peer. Dopo una lunga chiacchierata avevano scoperto di avere interessi com
patibili. A Claudia, la mia amica, interessava trovare lavoro presso un’azienda di quello stesso comparto; il responsabile, dal canto suo, era in cerca di una persona con caratteristiche simili a quelle che aveva percepito nel corso del fortunato viaggio. Si erano dati appuntamento a Milano qualche giorno dopo e Claudia aveva ottenuto un biglietto da visita molto importante. Avrebbe potuto inviare il suo CV al massimo responsabile e, inoltre, questi si sarebbe ricordato di lei leggendo la sua storia formativa e professionale. Era seguito, quindi, un normale colloquio in azienda e Claudia aveva ottenuto quel posto.
Appresa quella notizia mi sono trovato davanti ad un evento molto interessante.
Quello scambio tra azienda e candidato, assolutamente informale e non convenzionale, aveva dato maggiori occasioni ad entrambi di conoscersi meglio. Quell’incontro fortuito e rilassato aveva creato un contatto in grado di rassicurare candidato e azienda in merito ad intraprendere o meno un processo di selezione. Tutto era avvenuto “al buio” e proprio lì stava la qualità del contatto.
Ho deciso, quindi, di tentare di creare uno strumento in grado di ricreare quella stessa situazione, eliminando il caso e raccogliendo gli stessi straordinari risultati..."

Continua....

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venerdì 23 ottobre 2009

UN CURRICULUM DI SUCCESSO NON E’ QUELLO CHE TI RACCONTANO “GLI ESPERTI”

Iniziamo a dire che non esiste un modello standard di CV che si possa definire di successo. Se tutti inviamo lo stesso identico CV il responsabile aziendale (che dedica alla lettura dello stesso in media 5 minuti!!!!!!) non riesce a distinguere chiaramente le differenze tra un candidato e un altro. Sfogliando documenti troppo simili tra loro finisce oltretutto per irritarsi.
Pensiamo un attimo a come funziona normalmente l’invio di un CV. La prima volta che ti candidi lo fai con il massimo slancio e la più totale fiducia. Sai che quel lavoro è adatto a te, che solo tu sapresti dare il meglio. Conosci bene l’azienda, rappresenta il tuo ideale. Prepari quindi il tuo CV con estrema cura, puntando sulle caratteristiche che meglio potrebbero stupire il selezionatore. Accompagni il tuo Curriculum con una lettera di presentazione alla cui stesura dedichi una settimana intera. Al momento dell’invio preferisci usare la cara e la vecchia posta. Stampi i tuoi documenti, li pieghi con amore, li riponi nella busta, aggiungi il francobollo per “posta prioritaria” ed esci sorridente per raggiungere la buca più vicina.
I giorni passano e cresce in te una sensazione di stupore. Come è possibile che non ti abbiano ancora contattato? Magari il CV non è mai arrivato? Oppure hai scritto male il telefono e la mail? Verifichi ma tutto è a posto. Cosa è mai successo? Tenti di rispedire il tutto via fax, giusto per essere sicuri... ma nulla cambia, dall’azienda solo silenzio.
I tuoi ideali sono infranti... ma non vuoi fermarti. Non vuoi, però, perdere tutto il tempo che hai “buttato” per preparare quel CV e quella lettera di presentazione che non hanno avuto risposta. Decidi, quindi, di riadattare alla meno peggio quello che hai già fatto e di inviarlo ad aziende simili... Non ti accorgi, però, di svuotare in questo modo la tua presentazione di quella carica iniziale. In cuor tuo pensi che il selezionatore non se ne accorgerà, ma non sai che lui o lei di documenti simili ne ricevono a tonnellate e sanno distinguere quelli scritti con passione e quelli scopiazzati.
Da tutti i nuovi invii collezioni solo un paio di “non siamo interessati” e altri terribili silenzi. Non sopporti questa situazione e, senza la stessa voglia voglia iniziale, prepari un bel CV UGUALE PER TUTTI e lo invii automaticamente a più aziende possibili, affidandoti più che alla fortuna alla statistica. Non alleghi più neanche la lettera di presentazione. Se lo fai la intesti ad un fantomatico “Responsabile risorse umane”.
Dall’altra parte le aziende si trovano bersagliate da file di impossibile lettura, tutti uguali e inviati senza neanche conoscere il nome del destinatario (sono tanti i casi di mail senza alcun corpo testo, solo con un allegato nominato semplicemente CV.doc....). Pensa, se tu fossi il responsabile, risponderesti mai ad una persona così? Avresti voglia, inoltre, di metterti a cercare, tra cento documenti come questi, un CV bello come quello che avevi spedito all’inizio senza ottenere risposta? Ecco, quindi, spiegato il motivo del silenzio della prima azienda contattata...

Questo è il panorama attuale. Poche offerte in proporzione alle tantissime richieste di lavoro. Chi cerca lavoro non è “esperto” in questa area (cercare lavoro, si sa, è un lavoro che bisognerebbe saper fare bene). Chi offre lavoro, dal suo canto, è sconfortato e troppo spesso non sa bene quello che vuole al di la’ del “giovane laureato, alla tale Università, con il massimo dei voti”.
Tornando al titolo di questo post, un CV perfetto, quindi, è
uno capace di cambiare le cose, di rompere questi schemi e di metterti in prima linea rispetto ai tanti documenti simili. Come fare in pratica?
  1. Pensa.... invece di mandare un CV a 100 aziende, se sai cosa vuoi (e questo è un altro punto essenziale...), è più utile mandare 100 CV alla stessa impresa.
  2. Per funzioni aziendali come Vendite, Marketing, Pubblicità, Relazioni Pubbliche, è meglio pensare ad un CV assolutamente destrutturato, in cui tu possa dimostrare anche le tue doti creative. Un esempio? Se ti offri come responsabile di RP parla di te come se scrivessi un comunicato stampa, in terza persona. Se proprio non te la senti di stravolgere il CV realizza così almeno la lettera di presentazione.
In poche parole, per ogni CV devi perderci tanto tempo, risorse (meglio inviarlo via posta o consegnarlo di persona). Solo in questo modo aumenterai le probabilità di risposta.
Se stai cercando lavoro all’estero la musica cambia leggermente. Dovrai compilare il modello “Europass”.... ma la lettera di presentazione rimane sempre nelle tue mani!
Per concludere, ricorda la cosa più importante in assoluto. Comunque tu scriva il tuo CV e qualsiasi sia il suo destino, tutto inizia sui banchi di scuola, nelle ore passate a studiare e a prepararti e nelle lunghe giornate trascorse a guardare lontano a fare di tutto per capire chi sei veramente, che cosa sei capace di fare e come sogni il tuo futuro.

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mercoledì 21 ottobre 2009

ATTENZIONE AL FUMO NEGLI OCCHI

Il mondo sta vivendo una crisi senza precedenti e il mondo del lavoro ne sopporta tutte le conseguenze. Sulle spalle dei giovani pesa il fardello maggiore e le richieste di chi è precario o di non ha ancora un’occupazione rimangono troppo spesso inascoltate.
Ecco piovere, però, nuovi canali di contatto con il mondo delle aziende. Migliaia di ragazzi e ragazze preparano il CV e si catapultano speranzosi. Chi sta dietro i nuovi e i vecchi strumenti di ricerca e selezione di risorse umane pare, però, dimenticare un dato essenziale. Oggi sono centinaia di migliaia i soggetti in cerca di lavoro. Anche chi ha già un impiego è consapevole, inoltre, di doversi guardare intorno. Tutto ciò provoca un sovraccarico di dati tra i quali è difficile, spesso impossibile, districarsi.
Accanto agli investimenti di facciata (proposte di lavoro che in realtà non sono altro che bassa pubblicità), ciò che va per la maggiore, specie in aziende medio piccole, è la “segnalazione” (la “vecchia raccomandazione”). Se non si è amici di qualcuno o figli di chissà chi si rischia di rimanere fuori dal giro, continuando ad inviare CurriculaVitae che non otterranno mai risposta e dovendo accettare a testa bassa proposte ben al di là delle proprie reali attitudini.
Alla luce di quello appena detto, riconoscere le finte promesse dovrebbe essere facile. Può essere utile, comunque, un esempio reale. Si fa un gran parlare delle fiere del lavoro, eventi nei quali è possibile trovare centinaia di grandi e belle aziende, con SUPER stand e belle hostess. Certo, partecipano anche i direttori del personale (magari non proprio tutto il giorno) ma, le volte che finiscono in reception Face to Face con i candidati, si trovano davanti a migliaia di ragazzi e ragazze.
E allora, è possibile risolvere il problema del CV inviato senza risposta (che si perde tra migliaia di CV simili) con eventi in cui poche aziende incontrano migliaia di candidati? Si può considerare una fiera del lavoro uno strumento innovativo?
Potrai utilizzare anche questi momenti, naturalmente. Ti sarà possibile portare a casa decine di curiosi gadget, partecipare a qualche interessante conferenza e, chissà, stringere la mano a qualcuno che conta. Se sei lì per trovare lavoro, però, ti conviene sapere che non è proprio il posto ideale.

Chance fa una promessa con te e con tutti coloro che cercano ardentemente non un lavoro ma IL LAVORO. I nuovi strumenti che verranno presentati a Gennaio 2010 saranno finalizzati solo a DARTI L’OPPORTUNITA’ CHE STAI ASPETTANDO!

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