giovedì 2 dicembre 2010

Una denuncia amara, spero assai costruttiva




Cari A., S., E., R, M, P., P., N., G., F., F., V., C., L., A., J., S., E., R., D., E., M., C., A., J.,
vi scrivo per raccontarvi quanto accaduto lo scorso 30 Novembre in occasione del nostro incontro Chance EDU - Finanziamo le tue idee. Ho deciso di rendere questa lettera pubblica, per far conoscere gli eventi a tutti e comunicare il nostro punto di vista. Devo ammettere, inoltre, che al di là del comportamento dei destinatari di questa missiva, molti degli iscritti a www.ciumbia.com hanno manifestato comportamenti analoghi, anche se di minore gravità rispetto a voi, che comprovano una scarsa attenzione ad un servizio, il nostro, a cui si sono liberamente iscritti e, più in generale, una strategia del tutto sbagliata per migliorare la propria condizione lavorativa. 
Partiamo dal principio, brevemente. Tutti i membri di www.ciumbia.com hanno ricevuto via mail, all’inizio di novembre, un invito. Lanciavamo un concorso, dedicato a tutti coloro che aspirano a vedere realizzata una propria idea imprenditoriale. Molti finanziamenti elargiti da una nota azienda pubblica erano e sono ancora disponibili. L’occasione era anche ottima per accumulare punti di affidabilità (come tutti gli iscritti al sito www.ciumbia.com dovrebbero sapere, il solo fatto di rispondere ad una nostra comunicazione relativa al lavoro e all’orientamento “regala” punti affidabilità, utili per essere invitati agli incontri con le nostre aziende partner in cerca di personale). Iniziamo già qui ad assistere a fenomeni strani. Non tutti rispondono (meno del 50% degli invitati) e alcuni, addirittura (molto pochi, a dir la verità, solo 5 persone), chiedono di veder cancellata una pagina (quella profilo su www.ciumbia.com) che rimane assolutamente invisibile, una richiesta assurda che ha testimoniato, ancora una volta, una bassissima conoscenza del nostro semplice sistema. 
Voi, però, avete fatto un passo diretto, consapevole, deciso, confermando la vostra partecipazione. Vi abbiamo allora inviato diversi reminder, specificando tutte le informazioni e pregandovi di rispettare l’impegno. I posti erano pochi e abbiamo deciso, arrivati a 30 partecipanti, di chiudere le liste (almeno per quanto riguardava l’evento fisico, in centro a Milano).
Il 30 Novembre, di fronte all’azienda intervenuta per incontrare gli iscritti si è presentata una persona sola, Marianna. E' stata molto preparata e ha avuto la straordinaria occasione di ricevere la massima attenzione dalla società presente (questo testimonia che in Italia chi si vuole veramente impegnare, vista la media, riesce facilmente ad essere visibile e a farcela). 

Potrete immaginare l’enorme imbarazzo provato da me e da tutto il mio staff. Quello che ci siamo tutti chiesti, azienda compresa, è stata la ragione per cui una persona che conferma la partecipazione ad un evento di lavoro non solo non vi partecipi ma non avverta neanche circa la propria assenza. 
Ho deciso di scrivervi in prima battuta per chiedere a tutti voi di farci conoscere le ragioni di un simile comportamento. Siete liberi di non farlo, riconfermando il vostro atteggiamento sbagliato e passivo. Anche l’azienda ha chiesto di ricevere i vostri commenti (non forniremo mai le vostre generalità, a meno che non lo vogliate voi stessi). 

Stiamo tentando con ogni sforzo possibile di dare una mano a tutti, di migliorare la condizione lavorativa e di vita di tante persone. Vi stiamo presentando a decine di aziende, bussando più volte a porte che, il più delle volte, sono per voi sbarrate. 
Mi piacerebbe ricevere una vostra risposta, che sarà pubblicata (in forma anonima) su tutte le nostre pagine. Vorrei che anche altri partecipassero a questo dialogo, aprendo scenari diversi. Il mio vero scopo è trovare le reali ragioni che stanno alla base di un comportamento, assai tipico nel nostro Paese, di lamentarsi per qualcosa che manca (il lavoro, in questo caso) e di non adoperarsi per risolvere il problema. Questo piccolo evento accaduto testimonia proprio questo e fornisce una risposta chiara alle reali cause della crisi che il nostro Paese vive assai diversamente da tutti gli altri. Cambiati gli italiani, l’Italia cambierà in pochissimo tempo, risorgendo sulle stesse straordinarie e stabili fondamenta che già possiede e che il mondo ci invidia.
Vi ringrazio anticipatamente per la Vostra cortese risposta e vi saluto con la massima cordialità,
Gianpaolo Catania
Presidente e Fondatore di Chance

L'area Chance Edu si occupa di tutte le iniziative
legate all'orientamento e alla formazione al lavoro